domenica 22 marzo 2015

One Last (?) Time

22 marzo 2015.

Eccoci qui, sono finalmente riuscita a debellare il mio computer dalla malvagia applicazione che mi negava l'accesso alla BBC,CNN, ma soprattutto al mio blog.

E quindi, come sempre, sono in ritardo. E forse non sono pronta alla chiusura del blog.
Non credo di esservi stata d'aiuto (nuovi/attuali exchange), e vi giuro che mi dispiace. Ringrazio chi mi ha contattato via Facebook o Twitter per chiedermi degli aggiornamenti, dei consigli, per sfogarsi e per convincersi.
Vorrei essere stato più presente per ognuno di voi, Ricordelle mie, avervi aggiornati settimanalmente o mensilmente, e non avrebbe senso farlo ora perchè purtroppo la mia esperienza è finita, e i dettagli iniziano a sfuggirmi dalla mente.

La mia esperienza è finita il 5 giugno 2014, e credo di aver perso 3 pounds in lacrime in quei giorni. C'è stata la premiazione finale della stagione di nuoto, Prom, Graduation party/ ceremony e gli addii.
Addii duri, addii alle mie amiche, addii a Sanni, la finlandese mia compagna di pianti assurdi e paranoie. Addii all' unica scuola che mi abbia mai fatta sentire fondamentale e parte di un meccanismo che non sarebbe perfetto se ognuno di noi non facesse il proprio lavoro. Addii alle nuotate dalle 15 alle 17, o dalle 5.30 alle 7.15, o alle gare con partenza 4 am. Addii al musical, a Grease e ai Ramalamalama whatever. Addii alla mia seconda famiglia, gli Evans, addii che mi pensano ancora oggi. 
Ma soprattutto, addii alla Gaia americana, perchè una parte di me è rimasta a Bakersfield, un pezzo del mio cuore. Me lo dice Danyel quando passa sull'autostrada e vede il cartello "Strawerries" perchè gli americani non sono buoni a far lo spelling, oppure quando la radio trasmette "Royals"; me lo dice Raven, quando sente un "Or naaaah" per strada; me lo dice Cassidy quando va da Chipotle; me lo dice Katie ogni giorno quando entra nella classe di francese; me lo dice Mark quando mangia gli spaghetti.

Quella parte non è morta, è rimasta con loro, ma a volte mi manca, mi manca la "me di un anno fa". Da questa esperienza ho capito che non amerò più come prima, perchè non sono più "intera" (tranquilli, ho creato un Horcrux ma non ho ucciso nessuno, forse).

Ho detto addio a tante cose è vero, ma ragazzi, ci sono state talmente tante persone che mi hanno dato il bentornata che a pensarci mi vengono le lacrime.

C'è stata la nonna, che con un abbraccio è riuscita a dirmi tutto. Ci sono stati mamma e papà che non dormivano da giorni e che non hanno nemmeno pianto (#proud). Ci sono state le targhe strane (arrivati a EM-, che trauma), le Panda dappertutto, il verde, le strade piccole. C'è stato l'odore di casa mia, che sono riuscita a sentire per la prima volta. Ci sono stati i miei amici, che non sapevano del mio arrivo perchè sono una testa di minchia e ho tenuto nascosto tutto (vi amo), e che, nonostante lo choc, mi hanno stretta in mezzo a lacrime e risate sconvolte; e sempre loro, due giorni dopo, mi hanno organizzato un bellissimo apericena per il mio diciassettesimo compleanno. Ci sono stati anche i prof, nuovi e vecchi, che mi hanno fatto complimenti o mi hanno criticata, poco importa. C'è stata la palestra, perchè c'erano anche i miei bei 12 kg presi da smaltire. Ci sono state le serate fuori all'aperto, girando per il centro, cantando o ballando senza pensieri perchè chissenefrega, fatemi divertire. Ci sono state le gite, Firenze, Genova, Milano, Torino, perchè l'Italia è bella e chi è andato via se ne rende conto. Ci sono stati i miei coetanei che partivano, Teresa, Gabriele, Celeste, Carola, Livia, Jenny, perchè loro sono in orario e fanno il quarto anno all'estero. Mi è presa la malinconia ma auguro loro tanta tanta felicità e di sfruttare questi mesi al meglio.

A scuola i miei compagni mi hanno sopportata, i miei crolli e il mio chiedere sempre appunti o consigli per le interrogazioni. Ho ricominciato, come sempre, ho conosciuto i nuovi prof, i vecchi mi hanno aiutata, ho dato un esame a novembre e ancora aspetto i risultati.
Questo anno me lo prendo per rimettermi in piedi, e il prossimo si va alla maturità, uno dei vantaggi del partire in terza.

E ora? 
Ora promuovo la WEP, faccio cogestioni, racconto la mia esperienza se mi viene chiesto, a volte la sento come un sogno, come se non fosse mai davvero accaduto. Partecipo agli open school, nella speranza di creare un po' di spirito scolastico.
Ora studio, tanto quanto gli altri.
Ora penso al mio futuro. Università? Si. Dove? Che facoltà? Quanti anni? Non lo so.
Ora le cose sono cambiate, ma neanche troppo. Uso un balsamo nuovo, mi metto maglie leggermente attillate, voglio viaggiare e mi piacciono le pesche.
Ora il sabato sera sto fuori più a lungo, però non troppo perchè la domenica si studia (si vabbè, e io aggiorno il blog)
Ora ho 18 compagni di classe.
Ora faccio più sport.
Ora voglio essere positiva.
Ora mi emoziono per un "sei bella"
Ora so quanto sono forte e quali sono i miei punti deboli.
Ora vedo qualcuno e ho capito che ci si vuole bene anche senza messaggi sdolcinati o grandi promesse, si è felici con le piccole certezze di ogni dì.
Ora cerco di prenotare i biglietti per rivedere Alessandra.
Ora ascolto Passenger, i Pentatonix, e mi rimane la passione per Ed Sheeran

Nonostante tutto questo però, non so ancora come farmi la lametta alle gambe senza tagliarmi e dissanguarmi.

Sono ancora Gaia dopotutto.



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